Molti ragazzi della terza cultura (TCK) appartengono a una scuola di pensiero che crede fermamente che la lingua materna di una persona o di un popolo costituisca un valore culturale, sociale e personale, una componente qualitativa fondamentale della propria esistenza piuttosto che un semplice strumento di comunicazione. La coscienza del mondo del XXI secolo, degli altri e di noi stessi, passa necessariamente attraverso nozioni strutturate ed espresse attraverso il linguaggio. Il fatto che i TCK possano esprimere la propria concezione e parlarne nella propria lingua è forse più significativo che mai. È la loro storia, la loro identità e la fisionomia della loro nazione. In questo senso, la lingua è per loro la componente principale della loro coscienza, ciò che costituisce la loro identità di persona e li distingue dall’essere semplicemente parte di una massa.
È per questo motivo che è così importante che un bambino di terza cultura, soprattutto se studia in inglese, padroneggi la propria lingua materna o una lingua straniera. Padroneggiarlo significa conoscere una diversa concezione e strutturazione del mondo. L’accesso a più di una lingua straniera è ancora migliore; è il modo migliore per combattere il monopolio linguistico e trovare nuovi modi di vedere il mondo. Ed è proprio per questo motivo che le scuole internazionali come la Utahloy International School Guangzhou (UISG) hanno investito sostanzialmente nel potenziamento del loro programma in lingua madre.
Situata nel sud della Cina a Guangzhou, la UISG offre un programma madrelingua in lingue come francese, spagnolo, tedesco, coreano, cinese e giapponese. Il dottor Michael Wylie, preside della scuola, afferma che lo sviluppo della lingua madre di ogni bambino deve iniziare fin dalla tenera età e che la frequenza è fondamentale. “La UISG è una scuola veramente internazionale e, come tale, offriamo la più ampia gamma possibile di lingue e materie per soddisfare le esigenze delle nostre famiglie che rappresentano oltre 50 nazionalità. I bambini, nel processo di diventare bilingui o trilingui fin dall’inizio, devono conoscere la propria e le altre culture e sviluppare un senso di apprezzamento per la diversità e una mentalità internazionale, che consentirà loro di vivere comodamente in ambienti e situazioni culturalmente distinti. lui dice. Il programma di lingua madre della UISG consente agli studenti di sviluppare in modo completo le proprie competenze linguistiche ad un livello elevato per consentire loro di comprendere e approfondire l’apprendimento di tutte le altre materie, sia che si tratti di una materia accademica come matematica o storia, o anche dell’apprendimento di una terza lingua.
Nelle parole durature di Ludwig Wittgenstein, “i limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”. Non dimentichiamo che padroneggiare la propria lingua, o più, è di fatto un opus vitae nel nostro villaggio globale.